domenica 25 ottobre 2009

1 Introduzione



Vivo a Milano e mi occupo di pittura dipinta, intendendo quella che si fa in maniera tradizionale, ponendo colori che possono essere ad olio ad acqua a calce all'uovo acrilici eccetera su di un supporto che può essere muro o tela o pietra o carta o lamiera eccetera allo scopo di ottenere un'immagine, sia essa astratta o raffigurante cosa riconoscibile, il che genera la distinzione fra astratto e figurativo che personalmente rifiuto se non per comodità discorsiva. La pittura è comunque "astratta": Raffaello non credo vedesse la Madonna nè Michelangelo il giudizio di Dio. Turner osservava la tempesta legato sulla barca per poi concettualizzare la furia degli elementi in un dipinto eseguito in studio. Del resto, la concettualità è presente, con variata evidenza, in ogni opera d'arte; il concentrare tutto il senso dell'opera nel concetto produce cose di gusto discutibile, raramente d'immediata comprensione, spesso ingombranti e quasi mai gradevoli. Qui mi fermo e rimando al quadro rappresentato per cominciare a spiegarmi: è ad olio su tela cm. 60x80 e si chiama "Era Futuro"......Il richiamo ai Futuristi è palese, è anche dichiarato il superamento ideologico di quell'audacia che provocò adesioni al regime del ventennio, mentre ritengo che le innovazioni pittoriche dell'epoca offrano tuttora spunto per la ricerca.