lunedì 17 maggio 2010

37Across the Bridge

Across the Bridge
Pastello a olio su cartone
cm.35x50
C'è un ponte nella leggenda di Sonny Rollins, dove si racconta che si recasse di notte ad esercitarsi col sassofono, in quelle lunghissime conversazioni con la musica che successivamente offrirà nei suoi concerti, sia spalleggiato da colleghi sopraffini, sia in perfetta solitudine. Io però ho tuttora viva l'immagine di quest'uomo in abito nero, "rasato come un bonzo", che tiene il palco per tre quarti d'ora limitandosi a soffiare poche note senza seguito, sulla testura di Max Roach e di un contrabbasso di cui dimentico il nome. Era il 64 o 65, non si suonava molto jazz a Milano, e Sonny Rollins mancava da qualche tempo, anche dalla scena internazionale, così lasciò in sospeso tutte le aspettative, ma nessuno si arrabbiò, tale il rispetto per un artista che è riduttivo definire grande. Inoltre il sestetto di Max Roach aveva fatto meraviglie nella prima parte, di musica ce n'era stata, si poteva tranquillamente riflettere su un'onesta mancanza d'argomenti, o dell'umore per esporli. Un lavoro su Sonny Rollins ce l'ho sempre avuto in mente, ho fatto diversi schizzi, questo col pastello ad olio è il più completo, forse ne farò un quadro. Stendendo e raschiando e ristendendo il pastello, si ottiene un effetto di velatura e divisione assieme che va studiato ed affinato, per dare al lavoro maggior consistenza, e si può intervenire sul colore, troppo deciso, dei pastelli.

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