domenica 24 gennaio 2010

25 Risultato finale

Sabato 16 gennaio, ho deciso che non aveva senso proseguire, il quadro può funzionare nell'insieme, tutti i ripensamenti e le idee susseguitesi nel corso del lavoro, potranno trovare spazio in lavori futuri. Pur non escludendo che potrei tornarci sopra fra qualche tempo, considero questo un quadro finito. La locomotiva ha il suo peso, si inserisce bene nel paesaggio, le fumate e gli scarichi di vapore sbuffano, lo sfondo evoca uno spazio maggiore di quello che si vede, ed anche il posizionamento degli alberi di qua del muro suggerisce un avvallamento del terreno. Per le lontananze è stato molto utile l'azzurro cobalto,spento con terra verde e bianco di zinco, il giallo di cadmio ha trionfato nel dare contrasto alla vegetazione più vicina, gli stacchi rossi opportunamente assorbiti dalle altre colorazioni svolgono egregiamente la loro funzione. Fondamentale il violetto, che avevo snobbato per anni, per la trasparenza delle ombre. Ripensandoci, penso che per la profondità avrei dovuto riferirmi all'ampio respiro delle montagne di Segantini, applicandolo a quel claustrofobico ambiente industriale, ma non ci ho propio pensato, cercando cerebralmente in mie trascorse impressioni.

lunedì 11 gennaio 2010

24 argomentando


Olio su tela cm. 40 x 50
Ho chiamato questo quadretto "Race Is When You Run", in linea con la mia posizione verso il deliquio razzista che sta affliggendo l'attualità, ma parte da un lavoro, matita o lito, non ricordo, di toulouse Lautrec.
Il disegno inimitabile del maestro figurava il respiro del cavallo, il suo sudore ed il tonfo degli zoccoli sul terreno, magistrale.
L'ho voluto ricordare, ho preso una tela piccola, son partito da ino schizzo veloce, ho risolto ttutto dipingendo. Lo scorcio è azzardato, il cavallo non risulta elegante, ad un certo punto l'ho interrotto, qualcosa non mi quagliava, anche senza riferirmi alla maestria di quell'artista.
L'ho finito qualche giorno fa, dopo settimane, e ne sono mediamente soddisfatto, voglio farne altri del genere, la semplicità del soggetto favorisce un lavoro d'istinto, anche se prolungato nel tempo.
La complessità di un lavoro come quell'altro che sto raccontando, invece, sbilancia e affatica.
Non per questo mi sento demotivato: bisognerebbe avere tempo e spazio per fare lavori semplici mentre si fanno quelli complicati, ma con poche ore disponibili è difficile.

23 Work in progress 7

Nel periodo delle feste ho avuto modo di lavorare più intensamente, guardando il lavoro e considerando i vari elementi, devo dire che mi son sentito so0ddisfatto solo della locomotiva e degli sbuffi. ho ripreso quindi il colore dell'erba e delle piante, e la loro disposizione. Non sento ancora la profondità del fondo, e lo spazio tra gli alberi. Cercherò di risolvere con velature, e vitalizzando il metallo sudato della locomotiva. Anche gli sbuffi vanno elaborati, facendo attenzione che non diventino di cemento, dovrò cercare di fare sbuffi definendo le masse con la divisione del colore, ma sarà un'altro quadro, più concentrato sul soggetto, qui troppi elementi disperdono l'attenzione. Se si fosse trattato di una commissione, avrei già dovuto concludere, ma probabilmente sarei partito da un cartone studiato e definitivo, variando poco nell'esecuzione. Ma qui ho voluto che fosse la pittura a prevalere, e forse avrebbe funzionato meglio su un'immagine più semplice. Comunque la Pittura è un viaggio continuo, ogni quadro ha una sua storia, ed a volte pare che vengano da sè cose che sono invece il risultato di percorsi, forse per la prossima seduta avrò trovat0 l'equilibrio soddisfacente, si tratterà forse di interventi leggeri , fatti con sguardo diverso.