lunedì 29 marzo 2010

32 Lo scintillante Futuro

Lo scintillante futuro
Olio su tela cm.80x90

Ho dichiarato, e semprre lo farò, la mia ammirazione per i Maestri Futuristi. Attraverso l'interazione fra disegno e colore, con loro prorompe nella Pittura l'elemento del movimento, non che ne fosse estraneo precedentemente, ma ora acquista consapevolezza, da elemento accessorio di un episodio, diventa lo scopo di tutta l'opera. Matura qualcosa che è andato crescendo nei secoli, fin da quei serpenti che avvolgono Laocoonte, scultura che certa critica intende mortificare definendola pittorica per il suo sviluppo su un piano frontale piuttosto che nello spazio, ancor prima dalle lunghe file di personaggi "scritte" dagli Egizi, dalle lance scagliate nei graffiti rupestri, dal volo di angeli sui fondi dorati delle pale d'altare: ora non è più il soggetto rappresentato, ma la Pittura che si muove, respira, vola. Questa maturazione produrrà opere sensazionali, voglio citare solo la Rissa in Galleria, dove macchie di colore sono urla, spinte e cazzotti, in un dipinto di dimensioni modeste che va molto oltre la sua cornice, invade il mondo con la sua forza, chiama artisti da tutte le parti, da tutti gli ismi che fermentano in Europa e nella nascente Unione Sovietica. Espressioni che taluni, nel loro sempiterno anelito di categorizzazione, amano considerare minori, come p.e. la grafica anche propagandistica, pongono in movimento i loro elementi, la storia si svolge in un unico quadro, anche il giovane cinema scopre il movimento. Sarà una bestemmia, cosa che del resto a loro non sarebbe dispiaciuta, ma sono riconducibili all'idea futurista gli esperimenti filmici di Picabia e di Man Ray.
Trovo francamente riduttivo il limitare l'opera di artisti quali Boccioni, Balla, Depero e tutti gli altri, al movimento vissuto in un periodo infausto , mentre le loro influenze e le analogie figurative sugli altri artisti del tempo sono palesi, e mi sembra ingeneroso scaricar loro addosso il peso di un'i dea sociale e storica scellerata, accolta con pari entusiasmo da scrittori, musicisti ed intellettuali di vario genere, cui non si appiccicano imbarazzanti etichette.
Nel mio lavoro intendo sicuramente pagare tributo ai Futuristi, studiandomi una tecnica di colore diviso che cerca dinamiche di movimento diverse: il lampo della scintilla elettrica, il lento sferragliare della locomotiva che entra sospirando in stazione, il rotolio aereo della fumata. Ma il titolo ironizza sulla macchina elettrica trifase, avveniristica ai suoi tempi, matura per il museo dopo alcuni decenni, e priva dell'eleganza meccanica della vaporiera: la bellezza dura nel tempo, il futuro è un concetto instabile.
Times they are a changing.

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