mercoledì 4 novembre 2009

4 La musica ed altre cose

Tra le altre cose, sono un musicista frustrato, un jazzista frustrato. Senza stare a dilungarmi, ho fatto svariati tentativi di suonare la batteria, ma non ho mai imparato a leggere e scrivere le note ed una serie di problemi mi ha impedito di mantenere un percorso costante con altri musicisti, più o meno frustrati. Ma la musica ti resta attaccata, e ad essa devo momenti ed emozioni sublimi, il cui sapore torna ad affiorare anche quando, casualmente, mi imbatto in un solo di Sonny Rollins, o un pieno d'orchestra di Duke, o può trattarsi di Vivaldi, o Bartok, o Bob Dylan, e potrei fare un elenco sterminato passando attraverso tutta la musica che son riuscito a conoscere, ed altra ce n'è che ancora deve sorprendermi. Non potendo suonare la musica, la dipingo, cercando di rendere le sensazioni che mi dà attraverso la raffigurazione dei musicisti, inseguendo il suono attraverso il dialogo fra disegno e colore, come una tromba che dialoga col contrabbasso, i piatti che dialogano coi tamburi, squilli taglienti sopra un velluto scuro...si potrebbe fare un quadro astratto, action painting o rigorosissimo geometrismo, sono sicuro che qualcuno lo fa, ma a me piace vedere il sunatore, indovinarne l'umore. The Black Saints and the Sinner Ladies è un titolo preso da Charlie Mingus, si tratta di una grande tempera al bianco d'uovo, racconta di un violinista di ragtime che se la spassa, fuori orario, con dei suoi amici che suonano in una maison de plaisir per i bianchi del Sud, sono gli anni di King Oliver e di Bessie Smith, si sta formando il suono che attraverserà come un fiume generoso tutto il noveceto, ed ancora ha da dare.

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